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Ricordi, Giornale del Popolo del 13 aprile 2006

A un anno dalla morte del “papà” del Serfontana Franco Bircher, la vocazione di una vita per l’architettura Esattamente un anno fa Franco Bircher, che con le sue opere ha dato un'impronta inconfondibile all'architettura ticinese, lasciava i suoi cari e la sua terra adottiva, il Ticino. Nato a Berna nel 1925, Franco Bircher inizia la propria attività presso importanti studi d'architettura nel cantone Zurigo, dove collabora alla progettazione dell'allora nuovo ospedale cantonale. Nel 1949 si trasferisce a Parigi per concludere gli studi; dopo aver conseguito la laurea, giovane astro tra gli architetti parigini, viene chiamato a partecipare al congresso parigino per una soluzione definitiva al problema dell'alloggio per gli studenti e viene eletto a capo della commissione di lavoro. Nel 1954 trasferisce la propria attività in Ticino e nel 1971 fonda una propria impresa di costruzioni. «Non bisogna essere nati in una reggia o essere indigente per comprendere quale influsso ha l'ambiente abitativo sullo sviluppo umano e sulla formazione del suo carattere. Ogni architetto dovrebbe dare il meglio di sé, affinché l'ambiente in genere non venga ancor più “betonizzato”, con quartieri di massa dall'aspetto avvilente». Era questo un principio che ha accompagnato Franco Bircher su tutto l'arco della sua attività professionale, un'attività che in oltre 50 anni gli ha permesso di costruire 400 edifici, per complessive 5.000 unità abitative. Lo stesso principio, accanto al “modello L” da lui adottato in buona parte delle sue costruzioni, è stato applicato dall'architetto per alberghi, singole ville, ospedali e interi villaggi, così come per uno dei più grossi centri commerciali nel sud della Svizzera, il Serfontana, un'opera che come nessun'altra porta la sua firma. Nell'ambito delle case mono-famliari sono da ricordare le case a schiera o a carattere addensato a Caslano Centro, Chisuola, Golf e S. Croce di Riva S. Vitale, mentre nell'ambito dei palazzi si possono citare la Residenza delle Rose, la Residenza Sperienza, la Residenza Castagnola, senza scordare la villa personale di Franco Bircher ad Origlio, forse una delle ultime e più belle costruzioni neo-plastiche. L'architettura creativa di Franco Bircher non ha trovato terreno fertile solo in Svizzera, ma anche in Irlanda, in medio Oriente, in Lussemburgo, in Francia e in Italia, dove il compianto architetto si è a più riprese visto assegnare vari riconoscimenti internazionali. La filosofia e lo spirito creativo di Franco Bircher non si sono estinti con la sua persona ma vivono oggi negli eredi naturali, che ne applicano i principi fondamentali in modo meticoloso, continuando a lasciarne l'impronta anche dopo la sua scomparsa. 

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